Su Leggendaria Elvira Federici scrive su ” Guida sentimentale di Orvieto”

Cosa chiederemmo a una guida che non serva a fornire indicazioni per ristoranti e hotel, accompagnate da essenziali informazioni sulla storia e sull’arte? 

Ameremmo entrarci per via di racconti, attraverso cui assaporare la luce, l’odore, la memoria, la mappa della città e di chi la abita. Della città e di chi la abita: dove la congiunzione /e/ segnala l’unicum ambivalente e danzante di mura e parole, di percorsi e ricordi, di dati storici ed esperienze. Un paesaggio come lo immaginerebbe Gregory Bateson (non so se alle autrici, alla curatrice è venuto in mente), frutto del riconoscimento di una connessione complessa, di una relazione co-evo-lutiva tra lo spazio e chi lo abita. 

Tra i luoghi e chi li significa. Una guida, dunque, diversa, sorprendente, “sbilanciata”…continua

 

 

 

 

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